Guida ISA 2024: chiarimenti su ATECO 2025, quadri contabili e Concordato Preventivo Biennale

La circolare n. 11/E/2025 fornisce istruzioni operative da parte dell’Agenzia delle entrate riguardo gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) per il periodo d’imposta 2024, con particolare attenzione alla nuova classificazione ATECO 2025 e alle sue ripercussioni sul commercio al dettaglio, nonché alle modifiche nella gestione contabile di costi e rimanenze.

Gli ISA sono strumenti soggetti a un significativo aggiornamento annuale per riflettere l’evoluzione dei diversi comparti economici. Per il 2024, tale processo ha incluso la revisione completa di 100 indici e l’aggiornamento di tutti i 172 ISA in vigore, al fine di una loro più adeguata applicazione, tenendo conto anche degli effetti straordinari sul mercato economico-finanziario derivanti dalle tensioni geopolitiche.

 

Il numero di ISA è diminuito da 175 nel 2023 a 172 nel 2024 a seguito dell’introduzione della nuova classificazione ATECO 2025.
La nuova tabella di classificazione delle attività economiche “ATECO 2025” (che sostituisce ATECO 2007 – Aggiornamento 2022), infatti, è entrata in vigore dal 1° gennaio 2025 ed è stata adottata negli atti e nelle dichiarazioni da presentare all’Agenzia delle entrate a partire dal 1° aprile 2025.

 

“ATECO 2025”, in linea con la classificazione europea NACE Rev. 2.1, ha introdotto significative modifiche sia ai codici attività che alle relative note esplicative, interessando tutti i livelli gerarchici. La sua adozione ha determinato impatti significativi sugli ISA, portando all’aggiornamento della modulistica ISA per il 2024.

L’ISTAT ha reso disponibile una tavola di raccordo bidirezionale tra le due versioni per supportare i contribuenti nelle procedure di ricodifica.

 

La nuova classificazione, dunque, ha reso necessaria un’attività di aggiornamento straordinaria degli ISA, influenzando l’ordinaria revisione biennale.
In particolare, 14 ISA del commercio al dettaglio sono stati oggetto di revisione anticipata a causa della modifica della divisione ATECO 47.

Nella nuova classificazione ATECO 2025, il “canale di vendita” non rappresenta più il criterio guida per differenziare le attività economiche del commercio al dettaglio. Questo ha portato all’eliminazione degli ISA CM03U (“Commercio al dettaglio ambulante”), CM90U (“Commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi, mercati e distributori automatici”) e DM86U (“Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici”), con le relative attività incluse negli ISA del commercio al dettaglio più affini.
Anche l’ISA DG61U (“Intermediari del commercio”) è stato revisionato anticipatamente ed inoltre sono confluiti nell’ISA EG61U (“Intermediari del commercio e dei servizi”) ulteriori attività di intermediazione per il commercio e per i servizi.

Infine, la nuova classificazione ATECO 2025 ha comportato la variazione di un numero rilevante di titoli dei codici attività che ha reso necessario un intervento di aggiornamento su quasi tutti i modelli ISA in vigore per il periodo d’imposta 2024, nonché l’introduzione di nuove informazioni, in particolare per le
attività economiche del commercio al dettaglio. Tali nuove informazioni, contenute prevalentemente negli appositi quadri E – Dati per la revisione dei modelli ISA, sono state introdotte al fine di garantire la costante aderenza dello strumento rispetto alle attività economiche cui si riferiscono e non risultano rilevanti ai fini del calcolo dell’ISA per il periodo d’imposta 2024.

 

L’adozione della nuova classificazione ATECO 2025 non obbliga a presentare un’apposita dichiarazione di variazione dati. Tuttavia, se il contribuente ritiene necessario comunicare una nuova codifica che meglio rappresenti l’attività svolta, dovrà farlo tramite la Comunicazione Unica (ComUnica) per chi è iscritto nel Registro delle imprese, oppure utilizzando i modelli specifici dell’Agenzia delle entrate (modello AA7/10 per società, enti, associazioni; modello AA9/12 per imprese individuali, lavoratori autonomi; modello AA5/6 per enti non commerciali, associazioni; modello ANR/3 per l’identificazione diretta ai fini IVA di soggetto non residente) per gli altri soggetti.

 

Il D.M. 31 marzo 2025 ha approvato le modalità di costruzione e applicazione di 100 ISA, che rappresentano l’evoluzione ordinaria di 85 ISA già approvati e l’evoluzione anticipata di 15 ISA, tenendo conto della nuova classificazione ATECO 2025.

 

In base a quanto dispone l’articolo 9-bis, comma 2, del decreto ISA, con il decreto del Vice Ministro dell’economia e delle finanze del 24 aprile 2025 sono stati dunque introdotti correttivi specifici per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024, al fine di tenere conto delle ricadute correlate al nuovo scenario economico. Sono stati inoltre individuati indici di concentrazione della domanda e dell’offerta, misure di ciclo settoriale, e aggiornamenti delle analisi territoriali. Sono state apportate modifiche a specifici ISA (EM05U e DG44U) e agli indicatori di anomalia relativi ai costi di carburante (DG68U, DG72U, DG90U).

 

Le modalità e le condizioni per il riconoscimento dei benefici premiali per i contribuenti che applicano gli ISA per il periodo d’imposta 2024 non presentano novità rispetto al regime premiale previsto per il 2023.

 

Per i modelli ISA2025 risulta confermata la consolidata struttura generale adottata sin dal primo anno di applicazione in base alla quale sono previste Istruzioni Parte generale ed istruzioni comuni per i quadri A – Personale, F – Dati contabili impresa e H – Dati contabili lavoro autonomo, utili per la compilazione di tutti gli ISA.

 

Dall’articolo 4 del D.Lgs. n. 216/2023 è stata introdotta una maggiorazione del costo del personale di nuova assunzione a tempo indeterminato (20%, più 10%  per lavoratori meritevoli di maggiore tutela). Per evitare un ingiustificato peggioramento del punteggio ISA, le maggiori deduzioni non devono essere indicate nei righi H11 e F14 campo 1.

 

Con riferimento al quadro F è stato eliminato il campo 2 del rigo F08 (“Adeguamento valore esistenze iniziali”) poiché la facoltà di adeguare il valore fiscale delle esistenze iniziali non è stata rinnovata per il 2024. Sono state introdotte nuove modalità di valutazione delle esistenze iniziali e finali relative a opere, forniture e servizi di durata infra e ultrannuale (artt. 92 e 93 del TUIR), mirate all’allineamento tra valori fiscali e contabili. Le istruzioni specificano come ripartire correttamente gli importi tra i righi F06/F07 e F08/F09 per prevenire impatti sul calcolo del punteggio ISA.

 

La struttura del quadro H rimane in continuità con il quadro RE del modello REDDITI, ma i riferimenti nelle istruzioni sono stati aggiornati a seguito delle modifiche all’articolo 54 del TUIR. Una differenza rilevante è che le spese per beni e elementi immateriali (art. 54-sexies TUIR), indicate in RE10A nel modello REDDITI, devono essere riportate al rigo H19 del quadro H del modello ISA.

 

Le società tra professionisti che hanno dichiarato redditi d’impresa derivanti prevalentemente da determinate attività, sebbene escluse dall’applicazione degli ISA, sono comunque tenute alla compilazione del modello ISA afferente la specifica attività. Questo serve ad acquisire informazioni utili per la futura elaborazione dei relativi ISA.

 

L’Agenzia delle entrate prosegue nel processo di semplificazione, mettendo a disposizione dei contribuenti dati e informazioni in suo possesso, attraverso la riduzione o eliminazione di dati già presenti in altri quadri dichiarativi e la messa a disposizione di dati utili nell’area riservata del sito istituzionale. 

 

Con riferimento agli ISA in applicazione al periodo d’imposta 2024, è stata eliminata dai modelli per la comunicazione dei dati di 23 ISA10, l’informazione relativa all’“Anno di inizio attività”. Tale informazione, poiché risulta nella disponibilità dell’Agenzia delle entrate, è presente tra i dati che vengono forniti ai contribuenti nel set di “variabili precalcolate” rilevanti ai fini del calcolo degli ISA e può essere sempre modificata in sede di compilazione del software “IltuoISA”.

I contribuenti esclusi dall’applicazione degli ISA, ma comunque tenuti alla presentazione del modello, possono esimersi dall’acquisizione delle variabili precalcolate, limitandosi a compilare i dati presenti nel modello.

 

I contribuenti che hanno aderito al Concordato Preventivo Biennale (CPB) per i periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2024 e al 31 dicembre 2025 sono comunque tenuti agli obblighi contabili e dichiarativi ordinari e alla presentazione dei modelli ISA. Per questi contribuenti, è necessario acquisire i dati precalcolati forniti dall’Agenzia, in quanto ciò garantisce la corretta costruzione della base dati degli ISA che saranno applicati nelle annualità successive e l’adeguata costruzione della metodologia del CPB per le future proposte.

Pubblicate in Gazzetta le disposizioni applicative del TCF opzionale

È disponibile sulla Gazzetta Ufficiale del 17 luglio 2025, n. 164, il decreto 9 luglio 2025 del Ministero dell’economia e delle finanze recante disposizioni applicative in materia di regime opzionale di adozione del sistema di controllo del rischio fiscale, dando attuazione alle disposizioni dell’articolo 7-bis del D.Lgs. n. 128/2015, che riconosce ai contribuenti – privi dei requisiti per aderire al regime di adempimento collaborativo – la possibilità di ottenere i medesimi benefici sanzionatori optando volontariamente per l’adozione di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale.

Il decreto stabilisce le modalità applicative delle disposizioni relative all’articolo 7-bis del D.Lgs. n. 128/2015, che riguarda il regime opzionale di adozione di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale. Tale regime è pensato per i contribuenti che, pur non possedendo i requisiti per aderire al regime di adempimento collaborativo disciplinato dagli articoli da 3 a 7 del medesimo decreto legislativo, desiderano comunque adottare un tale sistema.

 

I contribuenti che non soddisfano i requisiti per l’adesione al regime di adempimento collaborativo (disciplinato dagli articoli 3-7 del D.Lgs. n. 128/2015) possono optare per l’adozione di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale.

 

L’esercizio dell’opzione deve essere comunicato all’Agenzia delle entrate con la modalità prevista dall’articolo 4 del decreto: in via telematica, utilizzando l’apposito modello approvato con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, disponibile sul sito istituzionale.

 

L’esercizio dell’opzione è subordinato al possesso della seguente documentazione:

  • documento descrittivo dell’attività svolta dall’impresa;
  • strategia fiscale regolarmente approvata dagli organi di gestione in data anteriore all’esercizio dell’opzione;
  • documento descrittivo del sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale adottato e delle sue modalità di funzionamento;
  • mappa dei processi aziendali;
  • mappa dei rischi fiscali, includendo quelli derivanti dai principi contabili, individuati dal sistema di controllo del rischio fiscale dal momento della sua implementazione e dei controlli previsti;
  • certificazione del sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale.

L’esercizio dell’opzione implica l’impegno a istituire e mantenere un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale. Tale sistema deve essere certificato da professionisti indipendenti, in conformità alle disposizioni contenute nel regolamento.
La certificazione deve essere coerente con le linee guida stabilite.

In caso di modifiche significative al sistema che richiedano un complessivo aggiornamento, deve essere prodotta una nuova certificazione.
È, inoltre, necessario che il sistema di controllo del rischio fiscale sia predisposto e certificato con data certa, anteriormente alla comunicazione dell’opzione.

 

L’opzione produce effetti a partire dal periodo d’imposta in cui è effettuata la relativa comunicazione all’Agenzia delle entrate.

Per gli effetti delle istanze di interpello, si applicano le disposizioni previste per il regime di adempimento collaborativo.
Viene riconosciuto il beneficio sanzionatorio. Tuttavia, in caso di riscontro dell’inosservanza dei doveri di cui all’articolo 3 del D.Lgs. n. 128/2015, il contribuente perde i benefici sanzionatori previsti per il periodo d’imposta in cui sono venuti meno i requisiti.
L’esercizio dell’opzione è irrevocabile e ha una durata di due periodi d’imposta. Al termine di tale periodo, il regime si considera tacitamente prorogato per altri due periodi d’imposta, salvo revoca espressa. I soggetti che hanno esercitato l’opzione possono impedire il tacito rinnovo comunicando la revoca espressa all’Agenzia delle entrate prima della scadenza del termine.

Successioni: l’imposta si calcola in automatico con il nuovo servizio online dell’Agenzia delle entrate

L’Agenzia delle entrate annuncia un nuovo servizio online per semplificare la dichiarazione di successione (Agenzia delle entrate, comunicato 16 luglio 2025).

È stato introdotto dall’Agenzia delle entrate un nuovo servizio online che semplifica la presentazione della dichiarazione di successione e il calcolo dell’imposta, rendendo più agevole il processo per i contribuenti.

 

Le modifiche normative, in particolare quelle apportate al Testo Unico sulle successioni e donazioni (TUS) stabiliscono che a partire dalle successioni aperte dal 1° gennaio 2025, i contribuenti devono autoliquidare l’imposta basandosi sui dati indicati nella dichiarazione di successione.

Per le successioni aperte prima del 1° gennaio 2025, l’imposta continuerà ad essere liquidata dagli uffici territoriali dell’Agenzia delle entrate.

 

Il nuovo applicativo disponibile sul sito dell’Agenzia calcola automaticamente l’importo dell’imposta da versare.
La funzionalità permette al sistema di determinare l’importo direttamente all’interno del quadro EF del modello.
Viene anche reso disponibile un prospetto riepilogativo che può essere salvato o stampato, il quale mostra l’ammontare dell’imposta ripartita per ciascun erede e/o legatario.

 

La dichiarazione di successione può essere presentata tramite i servizi telematici, per mezzo di un intermediario abilitato, o presso un ufficio dell’Agenzia.
Utilizzando il servizio online, il cittadino è guidato attraverso i diversi passaggi con informazioni organizzate in modo più intuitivo.
Tra i vantaggi vi è la possibilità di effettuare contestualmente le volture catastali.